Si intitola “Il cerchio e le nuvole. Lorenzo Bonechi O’ della Giovinezza” la mostra che il Comune, insieme a Eletto Art tour, inaugurerà il 7 dicembre alle ore 18 al Palazzo Pretorio di Figline (in piazza San Francesco), con disegni, incisioni, pitture e sculture provenienti da collezioni private.
Si tratta di un omaggio a Lorenzo Bonechi, artista figlinese venuto a mancare all’età di 39 anni, nel novembre 1994, nello stesso anno in cui era stato invitato ad esporre alla 46° Biennale di Venezia. La mostra – che sarà visitabile fino al 6 gennaio il venerdì, il sabato e la domenica in orario 10-13 e 17-19, ad eccezione del 15 dicembre, quando l’apertura sarà solo mattutina – si inserisce nell’ambito di un più ampio progetto, a tema giovani e arte, che è dedicato a Lorenzo Bonechi e che coinvolge anche gli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Il tutto in tre step, in partnership con il Rotary club di Figline e Incisa Valdarno e Caverni Assicurazioni: l’esposizione a Palazzo Pretorio (luogo in cui l’artista organizzò per la prima volta una sua personale), un premio dedicato agli studenti dell’Accademia e l’esposizione dei loro lavori a Casa Petrarca (piazza Benassai, a Incisa, dal 15 dicembre all’8 gennaio).
A Palazzo Pretorio sarà possibile vedere opere risalenti ad un periodo compreso tra il 1974 e il 1982 e, quindi, al Lorenzo ventenne. Ed è proprio a partire dall’analisi di queste opere che l’Accademia delle Belle Arti di Firenze, palestra formativa di Lorenzo Bonechi, ha aderito con entusiasmo al progetto e ha chiesto ai suoi studenti di interpretare l’eredità dell’artista figlinese, attraverso la realizzazione di opere a lui ispirate. Ne sono arrivate 70, che saranno giudicate da una commissione interna prima di esser trasmesse al Comune. Solo in 10 andranno in finale e il primo classificato si aggiudicherà 2000 euro.
NOTE SULL’ARTISTA – Lorenzo Bonechi, traendo inesauribile e profonda ispirazione dalla propria terra d’origine, si è attestato nella scena internazionale come interprete alto dei
sentimenti della sua generazione.
Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, esordisce nel 1979 a Figline in Palazzo Pretorio. Seguono nei primi anni ‘80 gli appuntamenti espositivi che lo affermano originalmente vicino alle ricerche citazioniste. Il ricorso alla figurazione e l’ispirazione ai maestri del passato sono declinati attraverso una singolare iconografia sacra, ambientata fra colline e cipressi del Valdarno, pievi e romitori della provincia toscana.
Le figure si fanno allungate e silenziose, solitarie o in gruppo di giovani sodali, immerse nella natura. Sono anni di felicità della pittura, mentre le sue opere sono invitate a numerose mostre di successo in Italia e all’estero: Londra, New York, Tokio, Osaka, Washington, Vienna, in un incalzante calendario di successi.
Dal 1986 Lorenzo dipinge a tarsie piatte e colori puri, ispirandosi alla sacralità delle icone bizantine e alla valenza simbolica della forma. Con il ciclo delle Città celesti, sceglie forme astratte in serrate questioni di metrica, alla ricerca di armonie assolute e trascendenti, con atto di severa distillazione analitica. Nel 1994 Jean Clair lo invita ad esporre con sala personale nella 46° Biennale di Venezia, evento che avrebbe rappresentato occasione di conferma e di slancio per la sua carriera di artista, appena trentanovenne.
Sopraggiunge la morte improvvisa, nel novembre del 1994.
Di seguito il video promo della mostra: