Tutti criteri di intervento, le proposte e le lavorazioni previste per Casa Petrarca sono improntate su principi restaurativi che rispettano l’autenticità dell’immobile e delle sue parti, sia interne che esterne. Si è quindi scelto di procedere instaurando un continuo e coerente dialogo, anche minimale e localizzato, fra “antico e nuovo”, così da far emergere i suoi caratteri identitari originari senza snaturarli.
I lavori sono stati realizzati in più fasi, già a partire dal 2004, quando sono partiti i primi interventi di consolidamento e di restauro. Le operazioni successive al 2013, invece, si possono più propriamente definire di restauro e completamento, con particolare attenzione agli interni dell’edificio. Le integrazioni funzionali ed architettoniche hanno riguardato anche gli esterni, con particolare attenzione al retro dell’edificio, dove si trova un’area dedicata ai servizi igienici e ai percorsi nell’area libera.
I locali posti al piano terra
Al piano terra dell’edificio sono stati effettuati interventi di consolidamento. È stato inoltre realizzato un soppalco, distaccato dai muri perimetrali, che occupa quasi tutta la superficie del vano. I due livelli sono collegati tra loro da una scala in acciaio. Sempre durante l’ultima fase di lavori, sono stati realizzati gli impianti elettrici e meccanici. Quanto agli arredi, sono stati completati attraverso diversi elementi: dagli infissi esterni in legno – dotati di vetri e complementi tali da garantire la tenuta necessaria al miglior contenimento energetico possibile – alle pavimentazioni in legno naturale.
Il locale posto al piano secondo
Anche i lavori al secondo piano hanno riguardato la realizzazione di infissi interni ed esterni in legno, di foggia tradizionale, dotati di vetri e complementi adatti a garantire il contenimento energetico. Allo stesso modo, la pavimentazione scelta ha ricalcato quella del pian terreno, in legno naturale. È stata anche riaperta una porta che richiama la sagoma originaria di quella preesistente, chiaramente leggibile sulla parete interessata.
Inoltre, è stato restaurato completamente anche l’antico camino/cucina posto all’ingresso del vano, a partire dalle sue parti in legno, metalliche e murarie per finire con la cappa, il sistema di tiraggio e la copertura. Lo stesso vale per il restauro delle superfici in pietra delle sedute/davanzali esistenti nelle nicchie delle finestre. In questo piano è stato realizzato anche un bagno, immediatamente distinguibile e autonomo dall’apparato architettonico originale.
Le opere di integrazione funzionale ed architettoniche esterne
Gli interventi hanno riguardato anche la realizzazione di una piccola porzione aggiuntiva di immobile, finalizzata a contenere i servizi igienici, quelli tecnologici, le sistemazioni e i percorsi di raccordo fra la passerella esterna e l’ingresso dell’edificio storico, posto verso Piazza Benassai.
Le delicate componenti e il valore paesaggistico del luogo sono alla base delle scelte progettuali, tra loro collegate, finalizzate a ridurre l’impatto della presenza del “nuovo” (seppur modesto) sull’ “antico”, rappresentato non solo dalle componenti dell’edificio ma anche dai percorsi storici che conducono all’edificio e dai ritrovamenti archeologici, studiati da esperti del settore (tra cui Eva Degl’Innocenti, neo direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto).
La nuova “piazzetta” e i percorsi
Davanti all’ingresso, è stata realizzata una piazzetta pavimentata, arredata con panchine e verde, dalla quale è possibile apprezzare la vista sul versante sud delle colline. Per collegare la piazza al retro della struttura, e quindi anche alla Sala polivalente, è stata inserita una rampa di collegamento.